Accenture: i dirigenti d'azienda ottimisti sulla ripresa dell'Europa post Covid-19

Le aziende europee fanno programmi per accelerare la trasformazione digitale, ma gli investimenti nell'innovazione non sono altrettanto rapidi e questo potrebbe farle restare indietro rispetto a quelle statunitensi e cinesi

Milano, 4 agosto 2020 - Da un nuovo studio globale di Accenture emerge che due terzi (66%) dei dirigenti d’azienda sono convinti che il mercato europeo si riprenderà abbastanza rapidamente dalla contrazione economica causata dalla pandemia del COVID-19.

Lo studio “Bold Moves in Tough Times ”, condotto su un campione di circa 500 manager (C-suite) appartenenti a 15 settori industriali divisi tra Europa, Nord America e Asia-Pacifico, ha rilevato che circa tre intervistati su 10 (il 29%) si aspettano per l’Europa una ripresa abbastanza rapida (“a V”), mentre il 37% prevede una ripresa “a U”, più lenta ma costante, nei prossimi 12 mesi.

Il settore nel quale si registra più ottimismo è quello farmaceutico, delle biotecnologie e delle life sciences: qui il 34% dei manager attende una crescita della domanda europea come effetto della pandemia. Al secondo posto, il settore delle comunicazioni, dei media e dell’intrattenimento, con il 52% degli intervistati che si aspetta una ripresa a V nei mercati europei, e a seguire quello assicurativo, al 47%. All’estremità opposta ci sono i settori automobilistico e quello delle compagnie aeree, dei viaggi e dei trasporti, nei quali rispettivamente si aspettano una ripresa rapida solo il 7% e il 12% degli intervistati.

Lo studio rivela anche che gli executive si aspettano che a riprendersi più rapidamente siano le economie della Germania, dei paesi nordici e della Gran Bretagna, seguite da quelle di Francia, Spagna e Italia. I dirigenti d’azienda europei sono ottimisti anche per quel che riguarda la competitività dell’Europa, infatti quattro intervistati su 10 (il 39%) sono convinti che le società europee saranno più competitive di quanto lo fossero prima della crisi nei confronti dei loro pari statunitensi, mentre una percentuale ancora più alta di intervistati (il 43%) ritiene che le società europee saranno più competitive rispetto a quelle cinesi.

“Nell’attuale contesto economico, ancora instabile e incerto, la fiducia ha un’importanza fondamentale”, ha detto Jean-Marc Ollagnier, CEO di Accenture Europe. “L’ottimismo per la ripresa economica e la competitività dell’Europa offre alle aziende europee un’opportunità unica per rafforzare la loro leadership e colmare il gap con i loro competitor americani e asiatici. Ma questo dipenderà da quanto le aziende saranno in grado di tradurre tale ottimismo in azioni forti. Il rischio più grande è che i business leader europei facciano troppo affidamento sul sostegno del governo, stiano sulla difensiva e non investano abbastanza in innovazioni di portata rivoluzionaria, perché la concorrenza globale non starà ad aspettare”.

La ricerca di Accenture fa intravedere un possibile rischio derivante da un’eccessiva cautela da parte degli executive europei nel prepararsi alla ripresa, rispetto all’atteggiamento mostrato da quelli del Nord America e dell’area Asia-Pacifico. In particolare, i dirigenti d’azienda europei:

“Oggi i business leader europei devono cominciare a reinventarsi per prepararsi alla nuova realtà post-COVID”, ha dichiarato ancora Ollagnier. “Ora è il momento di pensare e agire in modo diverso per costruire una resilienza di lungo termine e rinnovare i modelli di crescita al nuovo contesto”.

Lo studio evidenzia inoltre gli interventi cruciali sui quali le aziende europee devono concentrarsi per colmare il gap di competitività con i loro pari nordamericani e asiatici:

“L’Europa è di fronte a un bivio: i suoi business leader possono scegliere se procedere sui percorsi strategici e operativi noti oppure esplorarne di nuovi basati sulla combinazione tra l’innovazione e la tecnologia ad alto potenziale e i tradizionali punti di forza dell’Europa in termini di sostenibilità, solidarietà e obiettivo”, ha dichiarato Ollagnier. “Per quanto la pandemia causata dal COVID-19 sia stata dura, man mano che ne veniamo fuori emerge con chiarezza la portata delle nuove opportunità che essa ci offre, in particolare relativamente al settore industriale e alla transizione energetica. È tempo che l’Europa si faccia coraggio e colga queste opportunità per colmare finalmente il gap della competitività.”

Lo studio Lo studio si basa su un sondaggio condotto in 15 paesi su 478 dirigenti di aziende appartenenti a 15 settori. Il sondaggio è stato condotto a maggio del 2020 e ha coinvolto aziende con fatturato annuo superiore a 500 milioni di dollari. I settori rappresentati sono: compagnie aeree/viaggi/trasporti; automobilistico; bancario; comunicazione/media/intrattenimento; chimico; beni di consumo; energetico; High Tech; beni e attrezzature industriali; assicurativo; farmaceutico/biotecnologica/life sciences; servizi pubblici; vendita al dettaglio; software/piattaforme e utilities. I paesi rappresentati sono Australia, Austria, Belgio, Canada, Cina, Francia, Germania, Italia, Giappone, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.

[1] Settori consumer: beni di consumo, vendita al dettaglio, settore automobilistico, comunicazione, media e intrattenimento, compagnie aeree, viaggi e trasporti.